Piegatrice tangenziale o pannellatrice?

Quali sono le differenze tra le pannellatrici e le piegatrici tangenziali? Quali i vantaggi da considerare rispetto alle piegatrici tradizionali?

La piegatrice e la pannellatrice sono macchine utensili usate per la piegatura per deformazione plastica delle lamiere. Contrariamente al metodo di piegatura delle presse piegatrici, in cui il pezzo viene sostenuto dall’operatore, sulla piegatrice tangenziale e sulla pannellatrice la lamiera viene appoggiata sulla tavola di sostegno e viene trattenuta tra il premilamiera superiore e la contro-lama inferiore. Un’altra sostanziale differenza dalle presse piegatrici tradizionali è la possibilità di eseguire pieghe sia verso l’alto (positive) sia verso il basso (negative) senza dover ribaltare il pezzo.
La pannellatrice e la piegatrice tangenziale sono molto simili tra loro e differiscono principalmente per il meccanismo con cui viene impressa la piegatura.

Piegatrice tangenziale, cosa la caratterizza

La principale caratteristica della piegatrice tangenziale è che l’utensile che effettua la piegatura ruota attorno a un asse. Durante la lavorazione, la lamiera viene mantenuta salda da un premilamiera. L’utensile è portato in rotazione da due motori elettrici che lavorano in sincronia facendo ruotare su sé stesso tutto il gruppo della lama. Le regolazioni e le compensazioni vengono fatte in modo automatico dal CN e il fattore principale da regolare è l’offset della lama che serve per correggere i diversi spessori della lamiera. L’utente può selezionare il raggio di piegatura desiderato. Grazie a questi parametri è possibile ottenere il centro di piegatura della piega nel punto più idoneo.

Differenza tra pannellatrice e piegatrice tangenziale

La pannellatrice è una macchina concettualmente simile alla piegatrice tangenziale, ma il portalame rotante viene sostituito da un portalame basculante a forma di C. Sulle due estremità della C sono presenti la lama superiore (che effettua le pieghe negative spingendo la lamiera dall’alto verso il basso) e la lama inferiore (che effettua le pieghe positive spingendo la lamiera dal basso verso l’alto). Anche in questo caso, la lamiera viene mantenuta in posizione da un premilamiera sulla contro-lama fissa. La lamiera viene posizionata sulla tavola di sostegno e ruotata dall’operatore, oppure da un manipolatore lineare che la ruota su sé stessa. Come anche per le piegatrici tangenziali, sulle pannellatrici non c’è necessità di capovolgere il pezzo per effettuare pieghe negative.

Pannellatrici semiautomatiche e automatiche

Le pannellatrici possono essere:

  • Pannellatrici semiautomatiche: non si esegue l’attrezzaggio, in quanto una volta definito il part-program, la macchina seleziona in autonomia gli utensili del premilamiera da usare per il ciclo di produzione. L’operatore si limita alla fase di manipolazione del foglio (rotazione lato e posizionamento contro i riscontri che fungono da battuta). Una volta che l’operatore appoggia il pezzo contro i riscontri della macchina, dalla tavola escono delle ventose che bloccano in posizione il pezzo e la macchina effettua la vera e propria piegatura (senza quindi l’intervento dell’operatore).
  • Pannellatrici automatiche: non si esegue l’attrezzaggio, come per le pannellatrici semiautomatiche. In questo caso, però, un manipolatore lineare movimenta la lamiera durante tutto il ciclo ed effettua anche il carico/scarico del pezzo. L’operatore non è mai coinvolto se non per la fase di programmazione della macchina. In questo caso, l’operatore può comunque contribuire alla produzione eseguendo operazioni secondarie in tempo nascosto (esempio: rimuovere la pellicola protettiva, rivettare, piegare piccole palettine microgiuntate, eseguire siliconature, etc).

Vantaggi di piegatrici tangenziali e pannellatrici rispetto a piegatrici tradizionali

Piegatrici tangenziali e pannellatrici hanno alcuni vantaggi rispetto alle presse piegatrici tradizionali:

  • Possono eseguire piegature complesse su pannelli di ampie dimensioni senza che l’operatore si affatichi. Inoltre, non serve movimentare le lamiere e/o accompagnare il manufatto durante la piegatura in due o più persone; dunque, c’è un risparmio sul personale coinvolto nella lavorazione.
  • Sebbene la piega schiacciata richieda ugualmente due passaggi (prima piega a 135° e successiva chiusura a 180°), con la piegatrice tangenziale e con la pannellatrice non c’è bisogno di attrezzature speciali, mentre con la pressa piegatrice bisogna attrezzare la macchina con utensili appositi. Analogamente, anche per le pieghe a sbalzo a Z non sono necessarie attrezzature speciali: il normale set di lame è in grado di eseguire anche queste lavorazioni.
  • Con le piegatrici tangenziali e con le pannellatrici è anche possibile eseguire pieghe raggiate con estrema precisione e i segni delle decine di colpi sono raramente visibili. Con le presse piegatrici, invece, è difficile ottenere la forma desiderata e in ogni caso rimangono dei segni sulla superficie del pezzo. In questi casi, si predilige l’uso di lame speciali per eseguire in un solo colpo la piega tonda.
  • La qualità della lavorazione con queste macchine è migliore rispetto quella delle presse piegatrici in quanto non ci sono graffi dovuti allo strisciamento con la matrice.
  • La variabilità di spessore del pezzo influisce poco sull’angolo di piega (cosa che non avviene con le presso-piegatrici).
  • Il pezzo è mantenuto dal premilamiera per tutta la fase di piegatura, mentre nella presso-piegatrice solo nell’istante iniziale della piegatura.

Utensili da utilizzare

Durante la selezione di una nuova pannellatrice da acquistare bisogna fare molta attenzione alla tipologia di utensili che si ha intenzione di usare. Nelle piegatrici tangenziali manuali è possibile cambiare il premilamiera ma in quelle automatiche (centri di piegatura), la macchina adotta un solo premilamiera senza possibilità di cambiarlo. È dunque importante selezionare con il costruttore il premilamiera più idoneo in base ai pezzi da produrre.

 

Autore: Alberto Mora

Per la stesura di questo articolo è stata consultata la seguente fonte:
R. Gastaldo, “Come scegliere la tecnologia migliore per piegare lamiere in azienda”, 2011

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a cura di Maria Bonaria Mereu