Segnali di ripresa per l’economia italiana arrivano dal settore della lavorazione della lamiera. Per raggiungere un livello di innovazione efficiente ed efficace, le aziende devono investire in formazione, strumenti, digitalizzazione con un occhio attento agli obblighi normativi in tema di sostenibilità. Questi i temi trattati alla Convention della Lamiera.
Il settore della lavorazione della lamiera occupa un posto di rilievo nell’industria nazionale e nell’economia italiana. Il contesto economico del nostro Paese è caratterizzato da un mercato dinamico e in continua trasformazione che vede come protagoniste tecnologie innovative e organizzazione della produzione, digitalizzazione, sostenibilità, formazione. Per cercare di comprendere a pieno queste trasformazioni e restare aggiornati sugli sviluppi presenti e futuri della lavorazione della lamiera, settore strategico per l’economia industriale del nostro Paese, i momenti di approfondimento, dialogo e confronto sono fondamentali.
Convention della lamiera: un evento di riferimento nel settore
Targata TecnoLamiera e Tecnologie Meccaniche, e patrocinata da Ucimu – Sistemi per Produrre e Fondazione Ucimu, la prima edizione della Convention della Lamiera, che si è svolta il 17 maggio al Kilometro Rosso (BG), si posiziona come evento di riferimento del settore e come apripista della fiera Lamiera 2025. Circa 200 i partecipanti presenti che hanno ascoltato con interesse il punto di vista degli esperti del settore su temi topici per il settore della lavorazione della lamiera: economia e mercato, innovazione tecnologica, digitalizzazione e sostenibilità.
Segnali di ripresa per l’economia italiana
Le prospettive economiche globali per il 2024/2025 tendono a migliorare. Nel secondo semestre di quest’anno, infatti, è atteso un miglioramento: il calo dell’inflazione e la prossima discesa dei tassi di interesse sono due elementi a supporto della crescita.
Nell’ Eurozona la ripresa sarà graduale. In particolare, nell’economia italiana il PIL è cresciuto più del previsto nel 1° trimestre (0,3% t/t), e la ripresa del PIL a/a dovrebbe continuare nei trimestri successivi trainata dal recupero di potere d’acquisto e dalla tenuta del mercato del lavoro. Merito anche degli investimenti la cui spinta è stata favorita anche dai piani Industria 4.0 (dal 2017) e Superbonus (dal 2021). La ripresa potrà contare sulla spinta del PNRR. Nel 2023, la spesa effettiva finanziata dal PNRR è stata pari a 21 mld, rispetto ai 41 mld attesi dal Governo a fine 2022. Quali sono oggi i principali driver di investimenti e crescita? Transizione green e transizione digitale, anche se rinnovabili e piani di efficientamento sono ancora poco diffusi tra le imprese più piccole. Tuttavia, la tecnologia da sola non basta. Per vincere le sfide dei prossimi anni le imprese devono investire in capitale umano aiutando gli organi di formazione a risolvere il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Questo è quanto emerge dalla relazione presentata da Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo.
Come rendere l’innovazione efficiente ed efficace?
Tutte le aziende si basano su processi e in tutte vengono veicolate ogni giorno tantissime informazioni da tante persone diverse che lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni. Spesso, ne consegue una perdita di informazioni o si genera confusione. Così come per gestire un processo produttivo in modo efficiente è necessario avere metodo, anche per creare innovazione è necessario seguire un metodo. La tecnologia ci viene in aiuto: esistono infatti tantissimi strumenti che possiamo usare, si pensi che negli ultimi 80 anni di innovazione industriale sono stati sviluppati diversi metodi codificati di gestione dell’innovazione. Se nelle aziende ci fosse un metodo comune per gestire la materia prima del processo di innovazione, la conoscenza, plausibilmente ci sarebbero molti meno errori e sprechi. Gestire in modo più efficace ed efficiente i sistemi produttivi significa non solo avere a disposizione delle macchine interconnesse ma, soprattutto, dare valore alla conoscenza dei dati che, attraverso diversi strumenti, oggi possono essere estratti e forniti. Trasformare i dati in informazioni fruibili significa prendere decisioni più rapidamente, aumentare la produttività, sviluppare nuove soluzioni e servizi, ottenendo benefici tangibili e in tempo reale. L’innovazione si nutre di conoscenza, genera conoscenza, trasferisce conoscenza. Dietro l’innovazione quindi ci sono le persone, il capitale umano. Se vogliamo rendere l’innovazione più efficiente dobbiamo essere più efficienti nel fare conoscenza. Questo è quanto emerge dalla relazione presentata da Sergio Terzi, Professore Ordinario di Tecnologie Industriali del Politecnico di Milano.
Maturità digitale: 4 sfide da superare
Si fa presto a parlare di digitalizzazione. Ma qual è il livello di maturità digitale delle imprese lombarde e come viene utilizzata la digitalizzazione all’interno dei vari processi aziendali?
A queste domande ha risposto Pierluigi Petrali, Direttore del DIH Lombardia presentando i dati di un’analisi approfondita che ha coinvolto 400 aziende del settore meccatronico cui sono state sottoposte 140 domande mirate. Ne è emerso che le aziende si trovano nel pieno della trasformazione digitale anche se si nota subito una differenza tra le piccole e le grandi aziende: queste ultime si assestano attorno al 3.48%, le piccole intorno al 2.72%.
C’ è ancor molto da fare per completare il percorso e raggiungere la piena maturità digitale e sono almeno 4 le sfide che le aziende devono superare:
- integrazione dei processi aziendali, possibile per esempio usando Digital Twin dei singoli processi che comunicano tra loro e si sincronizzano per ottenere efficientamento degli stessi e aumento flessibilità e resilienza;
- abilitare i processi all’utilizzo della IA. IA come soluzione per velocizzare l’analisi dei dati e fornire predizioni su cui basare le decisioni (Sales Forecasting, diagnostica macchina, manutenzione predittiva ecc.) Necessita un’impostazione razionale dell’architettura del dato, ovvero progettazione, produzione e manutenzione dei dati;
- integrazione della Value Chain ovvero condividere i dati con la catena di fornitura e con i clienti (certificati di qualità, consumo energetico, di provenienza) tramite l’adozione di piattaforme integrate;
- servitizzazione. Servono macchine intelligenti e connesse e serve anche un cambio nel modello di business e di gestione della finanza.
Obblighi normativi in tema di sostenibilità
Quello della sostenibilità è un tema di grande attualità reso ancora più imminente per le aziende dalle ultime normative messe in atto dalla Comunità Europea.
Le Banche hanno ruolo chiave perché le linee guida dell’EBA, entrate in vigore il 30 giugno 2021, introducono i fattori ESG tra gli elementi da considerare nella concessione di un prestito; la valutazione di tali fattori potrà incidere anche nella riduzione del costo del finanziamento (cd green factor). L’EBA richiede, inoltre, alle banche, dal 2022, la pubblicazione del GAR (Green Asset Ratio), rapporto tra finanziamenti «green» e totale degli asset. Inoltre, sempre più investitori orientano i propri investimenti verso aziende che riescono a dimostrare di aver avviato un percorso di sostenibilità. Inoltre, un’azienda sostenibile ha più facilmente accesso al mercato dei capitali.
L’Unione Europea ha predisposto finora una ventina di misure per favorire, sollecitare e supportare il percorso di transizione sostenibile delle imprese europee. Non sempre sono normative facili da recepire e non sempre sono agevolanti nel breve periodo rispetto al business dell’azienda ma sicuramente l’UE ha l’obiettivo di fornire grazie alla sostenibilità alle aziende europee una nuova leva competitiva.
Le direttive EU in tema sostenibilità più importanti sono:
- CSRD – Trasparenza in tema di sostenibilità;
- CS3D – Due diligence sulle catene di fornitura;
- Direttiva sui Green claim – Contrasto al green washing.
Le aziende devono dotarsi di linee guida utili sia in ottica di gestione delle dimensioni ESG prioritarie per l’azienda che al fine di rendere dimostrabile il proprio approccio. Avere una governance chiara con Responsabile della sostenibilità ecc., impostare un sistema di gestione che consenta di definire obiettivi di miglioramento, sviluppare iniziative coerenti con gli obiettivi, monitorare i risultati è fondamentale.
Questo quanto emerge dalla relazione di Stella Gubelli, CEO di Altis Advisory.
Nel video gli interventi integrali presentati nel corso della mattinata dai relatori che hanno partecipato alla Convention della Lamiera il 17 maggio al Kilometro Rosso.
a cura di Maria Bonaria Mereu
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