Tecnocupole Pancaldi ha scelto Salvagnini per il suo nuovo impianto produttivo

Il laser a fibra L3 di Salvagnini è stato scelto da Tecnocupole Pancaldi per la realizzazione dei suoi componenti in lamiera e alluminio ottimizzando ogni fase del processo produttivo, ottenendo risparmio energetico e rendendo il lavoro degli operatori più agevole

Tecnocupole Pancaldi ha scelto di affidarsi alle soluzioni Salvagnini per il suo nuovo impianto produttivo presso lo stabilimento di Castel San Pietro Terme (BO) puntando sull’innovazione tecnologica, e in particolare, sulla lavorazione dei componenti in lamiera con il laser a fibra L3 di Salvagnini.

Laser a fibra L3 di Salvagnini

Tecnocupole Pancaldi ha scelto il laser a fibra L3 di Salvagnini per la lavorazione e la realizzazione di tutti i suoi componenti in:

  • lamiera di acciaio
  • alluminio
  • con trattamenti di finitura superficiali
  • senza trattamenti di finitura superficiali.

Versatile e sicuro, il laser a fibra L3 di Salvagnini è ideale per spessori medi e sottili e garantisce consumi ridotti e costi di esercizio competitivi. Il suo utilizzo è trasversale poiché è adatto a:

  • diverse applicazioni
  • diversi materiali
  • diversi spessori.

Tecnocupole Pancaldi ottimizza ogni fase del processo produttivo

Questa soluzione avanzata di Industria 4.0 permette a Tecnocupole Pancaldi di ottimizzare ogni fase del processo produttivo assicurando uniformità, accuratezza e ripetibilità in ogni pezzo realizzato, aumentando in modo significativo la capacità di produzione.

Sorting automatico MCU di L3

Nella configurazione scelta da Tecnocupole Pancaldi, L3 è alimentato da un magazzino a torre LTWS, dotato di automazione carico/scarico che rende materiali e spessori diversi sempre disponibili per lavorazioni just-in-time, riducendo i tempi di attesa e la dipendenza dagli operatori. Il dispositivo di sorting automatico MCU completa il layout e consente di impilare agilmente parti con geometrie, dimensioni e pesi differenti, agevolando l’attività degli operatori nel prelevare i pezzi già impilati senza separarli dallo scheletro. MCU non risolve solo le criticità legate ai costi e disponibilità di manodopera, ma consente di ottimizzare il flusso produttivo, rendendo disponibili in anticipo, per le lavorazioni a valle, le parti tagliate. Inoltre, affronta efficacemente le esigenze di tracciabilità, consentendo l’impilamento dei pezzi secondo le specifiche della commessa, del cliente o dei centri di lavoro successivi. MCU apre le porte alla manodopera femminile in quanto la movimentazione delle parti avviene in maniera estremamente residuale rispetto a prima.

Sensore APC2

Il laser a fibra L3 di Salvagnini integra soluzioni avanzate per il controllo e l’efficienza del processo, migliorando la flessibilità e ampliando le applicazioni. È dotato del sensore APC2 che:

  • monitora in tempo reale il piercing, ottimizzandone velocità e qualità
  • rileva perdite di taglio in azoto o aria compressa
  • in caso di anomalie, regola automaticamente i parametri.

Il sensore APC2 facilita la ricerca della distanza focale. L’integrazione della visione artificiale NVS ottimizza il centraggio del fascio laser e, grazie al machine learning, monitora lo stato dell’ugello, riducendo errori e scarti.

Lavoro degli operatori più agevole

Il laser a fibra L3 è dotato anche dell’interfaccia uomo-macchina FACE di Salvagnini studiata per rendere più agevole il lavoro degli operatori. Si tratta di un valido alleato per la formazione interna del personale addetto alle macchine. Il laser a fibra L3 utilizza anche STREAMLASER, il software proprietario Salvagnini per la generazione del programma di taglio, che ottimizza l’efficienza del materiale riducendo significativamente gli sfridi, parametrizzando il criterio di accettazione/rifiuto del job di nesting e impedendo la lavorazione se non viene raggiunto il limite massimo di sfrido.

Risparmio energetico e sostenibilità

Grazie all’innovativo sistema ACUT di cui è dotato il laser a fibra L3 di Salvagnini, Tecnocupole Pancaldi ha azzerato le emissioni in atmosfera. Il sistema ACUT infatti permette di utilizzare come gas di taglio l’aria compressa e, allo stesso tempo, massimizzare il risparmio energetico. I sistemi di taglio a fibra ottica, infatti, non necessitano di tempi di set-up di riscaldamento, perché il taglio avviene con sistema off-on senza l’ausilio di un gas laserante. Il risultato è che il consumo medio della macchina in lavorazione, rispetto al laser attuale in CO2, ha un risparmio energetico orario di circa il 60% mentre in stand-by di circa il 70%. Se inoltre a questo si somma la maggiore produttività, il risparmio energetico per parte prodotta aumenta esponenzialmente.

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a cura di Maria Bonaria Mereu