ASSOFERMET, l’Associazione Italiana del Commercio e della Trasformazione di Acciaio, si oppone a nuove restrizioni di Salvaguardia UE sulle importazioni di acciaio e chiede soluzioni strutturali per rilanciare il settore.
ASSOFERMET ribadisce la propria ferma opposizione a un ulteriore inasprimento delle Misure di Salvaguardia UE sulle importazioni di acciaio e ne sollecita la cessazione entro il 31 dicembre 2025. L’allarme arriva in seguito all’Avviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (C/2024/7515) del 17 dicembre 2024, che annuncia un riesame delle attuali misure.
Un riesame non giustificato: le criticità del mercato dell’acciaio europeo
La Commissione Europea ha avviato una nuova indagine a distanza di appena sei mesi dall’ultima, risalente a giugno 2024, basandosi esclusivamente sui dati forniti da EUROFER. Tuttavia, l’odierna situazione di mercato non presenta variazioni significative rispetto all’analisi già condotta a giugno, rendendo ingiustificato un ulteriore intervento.
ASSOFERMET sottolinea che il prolungamento o l’inasprimento delle restrizioni all’importazione non risolverebbe i problemi strutturali del mercato europeo dell’acciaio. Al contrario, l’associazione evidenzia come la bassa domanda da parte dei settori utilizzatori rappresenti la vera criticità, che non può essere affrontata con politiche protezionistiche, ma con strategie economiche mirate a rilanciare i consumi.
Dal 2018, le Misure di Salvaguardia UE hanno avuto un impatto negativo sull’industria manifatturiera europea, già penalizzata da:
- costi elevati delle materie prime;
- limitazioni sulle importazioni di acciaio daziato;
- concorrenza di prodotti finiti a basso costo da Paesi extra-UE.
Le proposte di ASSOFERMET per il futuro del settore
Alla luce di queste criticità, ASSOFERMET chiede che le attuali Misure di Salvaguardia terminino entro il 2025, evitando una sovrapposizione con il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), il quale comporterebbe un ulteriore aumento dei costi per l’industria manifatturiera europea.
In alternativa, se l’Unione Europea dovesse comunque intervenire, l’associazione propone alcune modifiche per rendere il sistema dei contingenti tariffari più equo e funzionale:
- mantenere l’attuale livello di liberalizzazione delle importazioni;
- eliminare i contingenti specifici per Paese, sostituendoli con quote globali per categoria di prodotto;
- introdurre un meccanismo di gestione più flessibile, che permetta di redistribuire i saldi inutilizzati tra i Paesi al termine di ogni trimestre, al fine di ottimizzare l’uso delle quote previste.
ASSOFERMET: “Le Misure di Salvaguardia devono giungere al termine”
ASSOFERMET ritiene che l’attuale sistema di Salvaguardia abbia ormai raggiunto il capolinea e che un’ulteriore revisione porterebbe solo maggiore incertezza per le imprese della filiera, tra cui importatori, distributori e utilizzatori finali di acciaio. L’Associazione sollecita la Commissione Europea a rispettare la normativa UE e le regole del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), che non permettono un ulteriore prolungamento delle misure.
Più che nuove restrizioni, è necessario puntare su strategie di crescita della domanda e sulla competitività dell’industria europea, evitando politiche protezionistiche inefficaci.
Nel frattempo, ASSOFERMET resta in attesa di comprendere quale direzione prenderà la nuova Amministrazione USA in materia di dazi su acciaio e alluminio, inclusi quelli sulle importazioni dall’UE.
a cura di Maria Bonaria Mereu
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