Gender gap nelle STEM: poche donne in ambito scientifico

Promuovere l’uguaglianza di genere nella scienza è fondamentale per ridurre il gender gap femminile nelle discipline STEM. Le sfide da affrontare sono molteplici e il ruolo della scuola è cruciale per costruire un futuro più inclusivo.

Ogni anno, l’11 Febbraio, il mondo celebra la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, istituita dall’ONU nel 2015. Tuttavia, il gender gap nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) è ancora oggi un dato di fatto che interessa tutti i Paesi del mondo – chi più e chi meno. Perché, nonostante il contributo delle donne in ambito scientifico sia importante, sono presenti in numero minore rispetto agli uomini in tale ambito?
Le motivazioni sono molteplici e la strada verso una piena parità di genere nel mondo scientifico è ancora lunga e costellata di ostacoli, le sfide da superare sono numerose e le opportunità potenzialmente infinite. Affrontare alla radice le cause delle ineguaglianze di genere nelle scienze e diffondere buone pratiche educative possono essere una ottima base di partenza.

Gender gap femminile nelle STEM

In Italia, il gender gap nelle discipline STEM è evidente. Secondo il rapporto Istat 2024, solo il 16,8% delle ragazze tra i 25 e i 34 anni possiede una laurea in materie scientifiche, rispetto al 37% dei ragazzi, rappresentando una percentuale inferiore alla media europea. I dati Almalaurea 2024 evidenziano ulteriori disparità tra donne e uomini laureati in ambito STEM, in termini di risultati accademici: le donne ottengono voti medi più alti (108,7 contro 107,3 degli uomini). Il mercato del lavoro non agevola le donne: non sollo il 90,4% delle laureate STEM trova lavoro entro cinque anni rispetto al 94,6% degli uomini, ma percepisce in media stipendi inferiori rispetto ai colleghi uomini (1.426 euro netti mensili contro 1.615 euro). A livello globale, meno del 30% dei ricercatori scientifici sono donne.

Sfide e ostacoli nel campo scientifico

Le donne affrontano numerose sfide nel campo scientifico, tra cui discriminazione di genere, stereotipi culturali e difficoltà nel conciliare vita professionale e familiare. La mancanza di modelli femminili di riferimento nelle STEM e i pregiudizi impliciti ostacolano la crescita professionale e accademica delle donne. Fin dall’infanzia, le ragazze sono esposte a pregiudizi culturali che associano le materie scientifiche agli uomini, limitando il loro interesse e le loro opportunità. In alcuni Paesi, le estreme condizioni di povertà diseducativa contribuiscono a sollevare barriere socio-culturali insormontabili che escludono le donne dalla scienza alimentando un circolo vizioso di disuguaglianza economica-sociale-culturale.

Il talento scientifico non ha genere

Fino a pochi decenni fa, l’accesso all’istruzione superiore era spesso precluso alle donne. Le poche che riuscivano a emergere dovevano affrontare pregiudizi e, in molti casi, vedevano il proprio lavoro attribuito ai colleghi uomini. Un esempio significativo è quello di Rosalind Franklin, la scienziata che nel 1952 scoprì la struttura del DNA. I suoi colleghi James Watson e Francis Crick usarono le immagini e parte delle sue deduzioni per pubblicare l’anno successivo un articolo che rivelava la tanto dibattuta struttura del DNA. Dieci anni dopo i due vinsero il Premio Nobel per la medicina. Nonostante le difficoltà, molte donne hanno continuato a lottare, aprendo la strada alle future generazioni e dimostrando che il talento scientifico non ha genere.

Il ruolo cruciale della scuola e dell’educazione

La scuola gioca un ruolo fondamentale nel combattere i pregiudizi di genere e nel promuovere l’uguaglianza nelle STEM. È essenziale che fin dai primi anni di istruzione, bambine e bambini conoscano modelli di riferimento femminili nel campo scientifico. Investire in programmi educativi che incoraggino le ragazze a esplorare le materie STEM può fare la differenza, così come creare laboratori STEM specifici.

Un futuro più inclusivo per le donne nelle STEM

Non esistono limiti biologici che impediscano alle donne di eccellere nella ricerca scientifica: è la società che deve cambiare, offrendo alle ragazze opportunità concrete e il supporto necessario per realizzare il proprio potenziale. L’impegno globale in favore dell’uguaglianza di genere nelle scienze è fondamentale per costruire un futuro migliore e più inclusivo per tutta l’umanità. Con il contributo di tutti è possibile costruire un mondo dove la scienza parli anche con la voce delle donne.

 

calendar_month

a cura di Maria Bonaria Mereu