La piegatrice elettrica intelligente, performante e facile da usare

Amada ha introdotto sul mercato la EGB-ATCe, una piegatrice elettrica facile da usare, intelligente e performante, che presenta un concentrato di soluzioni innovative che la rendono di semplice utilizzo anche da operatori senza competenze specifiche.

Semplificare i processi di lavorazione della lamiera non significa solamente aumentare l’efficienza e ridurre i costi, ma rappresenta anche una valida contromisura per affrontare la carenza di manodopera specializzata. La difficoltà a reclutare personale formato è una problematica che sta preoccupando le aziende italiane ed europee, trasversalmente, in tutti i comparti e coinvolge anche il settore delle presse piegatrici.
Per rispondere a questa esigenza, Amada ha introdotto sul mercato la piegatrice elettrica EGB-ATCe, una macchina ad alte prestazioni che rappresenta un concentrato di soluzioni innovative che la rendono più facile da usare per qualsiasi operatore.

La piegatrice elettrica facile da usare

Intelligente e performante, la EGB-ATCe è realmente caratterizzata da una notevole semplicità di utilizzo, grazie a una meccanica posteriore con tre punti di appoggio e a dispositivi intelligenti, come il doppio display HMI con realtà aumentata per il posizionamento rapido e semplice dei pezzi complessi.
Presenta inoltre la misurazione automatica dell’angolo e un innovativo sistema di cambio utensili automatico (ATC), che riduce i tempi di set-up creando il layout utensili, sia per pezzi semplici che complessi, in modo rapido e preciso. La capacità dell’ATC è stata aumentata del 30% rispetto ai modelli precedenti e la dimensione massima della V fino a 50 mm.
A completare il quadro, la programmazione offline VPSS 4ie e il nuovo controllo numerico con comandi vocali, oltre a un sistema di compensazione dinamico asimmetrico che permette all’operatore di piegare con velocità e precisione su tutti i punti della tavola.

Perfetta per i frequenti cambi di produzione

Completamente elettrica, la EGB-ATCe permette di ridurre le attività di manutenzione e i tempi di fermo macchina. La somma di tutte queste caratteristiche la rendono la piegatrice elettrica ideale per chi deve gestire in modo efficiente dei lotti produttivi contenuti, caratterizzati da frequenti cambi di produzione.
«La EGB-ATCe, da 130 tonnellate e con una tavola di 3 metri attrezzabile, è una piegatrice elettrica facile da usare, che rappresenta concentrato di novità interessanti. A cominciare dalla presenza di tre testine motorizzate, settabili tra di loro, una in più rispetto al nostro standard del passato: questo consente di creare degli appoggi stabili e precisi anche su pezzi con profili complicati. E consente di ridurre notevolmente il tempo ciclo», spiega Danilo Fanaletti, membro dell’ufficio engineering di Amada Italia.
«Poiché si tratta di una piegatrice elettrica, la movimentazione della tavola superiore è fatta attraverso due motori elettrici con delle viti a ricircolo coassiali: è possibile sfruttare questa tecnologia per ottenere una velocità di approccio che arriva fino a 250 mm al secondo oltre a poter contare su una buona potenza. Tutto questo comporta risvolti positivi a livello di risparmio energetico», aggiunge.
«Nella tavola inferiore è presente una compensazione asimmetrica (indipendente): quando si devono lavorare pezzi di una certa lunghezza o fuori centro macchina, fornirà già dalla prima piega un aumento della qualità della piega stessa» prosegue Fanaletti.

Un aiuto prezioso per l’operatore

Come accennato in precedenza, la EGB-ATCe è dotata di un nuovo misuratore meccanico di piegatura dell’angolo BS di seconda generazione. «È più veloce rispetto ai modelli precedenti e sfrutta dei sensori, che vanno a contatto con il pezzo, più grandi, con una superficie di appoggio maggiore e una lettura più stabile e veloce», afferma il tecnico.
La piegatrice Amada presenta anche un nuovo controllo numerico, uno schermo da 21,5 pollici full HD e un Tablet dove viene remotata la vista del controllo numerico, agevolando e velocizzando il lavoro dell’operatore, che non deve spostarsi per fare le verifiche del caso: tutto questo è reso possibile da una telecamera. Il tablet mostra anche in tempo reale l’angolo ottenuto sul pezzo, senza la necessità di dover effettuare altre misurazioni.

Piegatrice Amada

Altre caratteristiche innovative

La macchina dispone di un pedale automatico che può essere usato combinato con il pedale manuale e di un sistema di frenatura dedicato che fa in modo che nella fase di decelerazione non si inneschino delle vibrazioni.
Un’altra novità introdotta è la lettura del QR Code: il nuovo codice viene caricato senza doverlo cercare manualmente all’interno del database.
Inoltre, la macchina è più compatta rispetto alla versione precedente mentre il magazzino è stato incrementato del 30%: ci sono 25 stocker contenitori per le matrici e 18 per i punzoni, per poter abbracciare un’ampia forbice di spessori e di dimensioni del pezzo.

Piegatrice Amada

L’utilizzatore ideale della piegatrice elettrica EGB-ATCe

Questa piegatrice elettrica facile da usare si può considerare una risposta tecnologica alla mancanza di operatori qualificati. Per esempio, impostando l’utilizzo del controllo numerico in versione light (facilitata) può essere utilizzata anche da personale senza specifiche competenze.
E chi è l’utilizzatore ideale di questa macchina? «Il terzista molto spinto, che gestisce un’ampia varietà di particolari, dal pezzo più piccolo al più grande, dal più semplice al più complicato, con pieghe inclinate e con tipologie diverse di stampi da usare. Inoltre, i terzisti si trovano a gestire lotti piccoli e frequenti cambi di produzione, situazioni nella quali il cambio stampi automatico risulta fondamentale. Aggiungo che durante le veloci operazioni di cambio stampi la porta si chiude e si riapre in modo automatico, lasciando libero l’operatore di dedicarsi ad altro», conclude Danilo Fanaletti.
Poiché questa piegatrice è completamente elettrica, permette un risparmio energetico del 50% circa e ha abbassato del 30% circa le emissioni di CO2. Per quel che riguarda l’impatto ambientale, doveroso sottolineare che viene utilizzata una bassissima quantità di olio, circa il 90% in meno rispetto alla precedente versione.

 

di Simona Recanatini

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a cura di Maria Bonaria Mereu